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Oltre L'EuropaJenseits Europas
 
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  A Pilade, l’amico di Oreste che nei testi classici non ha una voce propria, Pasolini attribuisce una soggettività a lui affine e attraverso questa figura schizza un autoritratto che mette allo scoperto le aporie della resistenza alle strutture repressive. Il Pilade di Pasolini capisce che l’integrazione delle Erinni è resa possibile da una certa dimenticanza del passato. Tramite il suo rifiuto di seguire Oreste in questa dimenticanza, l’amico si trova dapprima in una posizione di emarginazione e inefficacia, ma, poi, diventa un vero e proprio rivoluzionario, anche se alla fine sembra mostrare una certa gratitudine nei confronti del suo fallimento, poiché il successo avrebbe reso inevitabile la perpetuazione delle stesse strutture di potere. [3]
Anche Medea si concentra su un tema chiaramente europeo e lo fa in una maniera che fu intesa già dai contemporanei nel senso del “rapporto dell’Europa come un mondo calcolatore e senza dèi con i paesi del terzo mondo”.[4] Durante tutti gli anni ‘60 Pasolini si interessa alle culture preindustriali e religiose e cerca in esse dei potenziali alleati contro il trionfo del capitalismo e del comunismo. Medea ruota intorno a una domanda di primaria importanza per Pasolini, cioè il rapporto con il sacro e il mito e il loro rapporto con un’Europa diventata razionalista, pragmatica, materialista.

In Medea un’Europa maschile, bianca e razionale si scontra con un mondo sacrale, magico, femminile che è stato perduto o represso. Il film sembra volerci mostrare la rottura del rapporto armonico tra l’animale e l’umano e dichiarare che ogni sintesi, almeno idealmente auspicata nell’Orestiade africana, è in realtà impossibile. Questa sintesi impossibile prende la forma di un’irritante mescolanza dei generi, adotta una musica esotica usata in modo asincronico, fa un uso intenzionale di anacronismi e montaggi inadeguati, ecc. Pasolini ha cercato in questo modo di elaborare un linguaggio cinematografico che si affrancasse dalle tendenze omogeneizzanti imposte dalla “tirannia dei mass media” per costituire allo stesso tempo una lingua transnazionale capace di superare la divisione in classi e nazioni. >>>